Il futuro sta nelle raccolte differenziate e non nell’incenerimento. La prima soluzione, infatti, crea nuova occupazione e rispetta l’ambiente, la seconda, invece, crea solo inquinamento e grossi affari per chi gestisce quella tecnologia.
Una pratica primitiva.Prof Paul Connet, docente di Chimica Ambientale
SaintLawrence University in U.S.A.
22 maggio 2010
| Dopo l'audizione di Vincenzo Sigillito davanti alla Commissione Bicamerale sul ciclo dei rifiuti, Elisabetta Zamparutti e Maurizio Bolognetti chiedono le dimissioni di Sigillito da Direttore dell'ARPAB. I due esponenti radicali giudicano il comportamento di Sigillito omertoso e pieno di contraddizioni. La notizia viene ripresa anche dalla Gazzetta del Mezzogiorno e dal Quotidiano di Basilicata |
18 maggio 2010
| Davanti alla Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite legate al ciclo dei rifiuti, il Direttore ARPAB, Vincenzo Sigillito, dichiara che per quanto è sua conoscenza "la situazione generale in Basilicata è abbastanza buona, perché non si rilevano fenomeni eclatanti, se non rotture, interruzioni di funzionamento dell'attività delle discariche, per cui la situazione appare sotto controllo". |
27 febbraio 2010
| La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) ha chiesto di conoscere dagli uffici competenti regionali del Dipartimento Ambiente dove la Società Fenice SpA e poi Società EDF Fenice abbiano smaltito le oltre 26.000 tonnellate annue di ceneri e fanghi prodotti dal termodistruttore dell’area di San Nicola di Melfi, in oltre 10 anni di funzionamento per complessive 260.000 tonnellate di sostanze altamente pericolose, derivanti dalla combustione di ingenti quantità di rifiuti industriali e civili bruciate presso il termodistruttore |
18 gennaio 2010
| L'assessore regionale Vincenzo Santochirico comunica dal proprio sito web di aver presieduto un incontro cui hanno preso parte anche gli assessori all’Ambiente delle Province di Potenza e Matera, Massimo Macchia e Giovanni Bonelli, i sindaci dei Comuni di Melfi e Roccanova, Ernesto Navazio e Giulio Emanuele, il direttore generale dell’Arpab, Vincenzo Sigillito, e il direttore generale del Dipartimento Infrastrutture della Regione, Giuseppe Esposito. |
30 dicembre 2009
| Il Quotidiano della Basilicata rivela i particolari di un'inchiesta condotta dal nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, nei confronti dei membri di due Giunte Regionali di Basilicata. |
4 novembre 2009
| Ascoltato dalla Commissione Permanente regionale sulle Attività Produttive,Territorio e Ambiente ,Vincenzo Sigillito dichiara che ARPAB non possiede alcun dato inerente il termodistruttore Fenice relativamente al periodo 2002-2006. |
17 ottobre 2009
| Secondo il sito TeleFree in una missiva datata 14 ottobre, Fenice (società per azioni italiana filiale del gruppo Electricité de France-EDF, leader in ambito Europeo nell'offerta di servizi in campo energetico ed ambientale, che gestisce l'impianto di termovalorizzazione a Melfi in Basilicata) comunica agli enti interessati di aver avviato la costruzione "di un nuovo sistema di emungimento a monte dell'attuale barriera idraulica in funzione ai confini del sito." La protezione dovrebbe entrare in funzione nel giro di un mese" |
Novembre 2009
| Vengono diffusi tramite il sito ufficiale di ARPA Basilicata, i dati relativi al periodo 2008/2009 che ormai non è più possibile tenere segreti |
Metà ottobre 2009
| L'ARPA Basilicata rende noti i dati delle matrici ambientali acqua e terra, relativamente al periodo 2008-2009 inviandoli ai giornali(1) ma non mettendoli a disposizione dei cittadini sul suo sito. |
26 settembre 2009
| Sulla base delle dichiarazioni del Dr. Bruno Bove del 25/09/09, viene presentato alla Procura di Potenza, un esposto-denuncia ove si ipotizza a carico dei dirigenti ARPAB la violazione dell'art. 331 c.p.p. |
25 settembre 2009
| Il Sostituto Procuratore Renato Arminio decide di rispondere alla richiesta di Bolognetti del 21 settembre pubblicamente, direttamente al TG 3 regionale di Basilicata, affermando che l'indagine relativa all'inquinamento della falda acquifera è in corso dal marzo del 2009, ma “che sarebbe stato irresponsabile chiudere l'inceneritore”. |
21 settembre 2009
| Maurizio Bolognetti scrive una lettera aperta alla Procura della Repubblica di Melfi con richiesta spiegazioni sul mancato sequestro dell'impianto di termovalorizzazione Fenice, per lo meno la parte riguardante il Forno rotante. |
14 settembre 2009
| La Provincia di Potenza, che ha tra le sue deleghe anche il controllo e la tutela delle acque interne, comunica dal suo sito web che in data odierna ha "avviato un confronto che porterà alla definizione di una specifica convenzione Provincia-Arpab allo scopo di mettere a punto una serie di azioni ed interventi da realizzare congiuntamente e ciascuno in base alle proprie responsabilità e ai propri compiti istituzionali per rafforzare la vigilanza, il controllo e le attività di prevenzione di reati ambientali" |
27 agosto 2009
| Maurizio Bolognetti è invitato presso il Dipartimento Ambientale della Regione Basilicata; dopo oltre due ore di colloquio apprende che non sono disponibili le matrici ambientali acqua e suolo dei rilievi effettuati da ARPA Basilicata |
27 luglio 2009
| In una lettera aperta al Presidente della Regione Basilicata, Vito Defilippo e all'Assessore Ambiente Vincenzo Santochirico, Marco Cappato e Maurizio Bolognetti ricordando quanto contenuto nel Decreto di Giunta Regionale n° 1008 del 15 marzo 1996: “bisogna garantire alla popolazione uno strumento che permetta tra l'altro una semplice interpretazione ecologica delle informazioni” |
30 giugno 2009
| Il responsabile del settore comunicazione di Fenice SpA, Luca Camuncoli, dichiara che “è in corso il procedimento penale 527/2009, iscritto nel Registro Generale presso la Procura della Repubblica di Melfi, condotta dal PM Renato Arminio e dalla Polizia Provinciale di Rionero". |
23 giugno 2009
| Il Senatore Poretti in Seduta propone una interrogazione con carattere d’urgenza ai sensi dell’articolo 151 del Regolamento del Senato circa i ritardi delle opere di sicurezza e bonifica relative all'incidente Fenice di Melfi |
Fine giugno 2009
| Alla richiesta di fornire i dati del monitoraggio ambientale che ARPAB si è impegnata ad effettuare e che è obbligata a fornire, il Direttore dell'Agenzia, Vincenzo Sigillito, risponde che non può fornire tali dati “perché è pendente presso il Tribunale di Melfi un procedimento inerente alle attività dell'inceneritore FENICE SpA”. |
17 giugno 2009
| ARPAB comunica alla popolazione che l'inquinamento di mercurio sarebbe stato determinato da “una piccola perdita a livello di una vasca di raccolta”. |
4 giugno 2009
| Il Quotidiano di Basilicata, in un articolo a cura di Vittorio Laviano comunica la data di una conferenza di Servizio convocata dal Sindaco di Melfi insieme a tutte le parti interessate dall'emergenza. “La conferenza era “già stata rimandata sul finire dello scorso mese di maggio quando proprio il sindaco di Melfi, Ernesto Navazio, aveva chiesto di poter raccogliere tutti i dati necessari a stabilire quali misure da adottare in futuro”. |
22 maggio 2009
| A due mesi dalla prima ordinanza del Sindaco Navazio, ne viene emessa una nuova ove si legge: “Allo stato attuale FENICE SpA non ha posto in essere gli interventi di messa in sicurezza idonei a garantire la sicurezza dei luoghi ed un efficiente contenimento dello stato di inquinamento delle acque sotterranee" |
18 aprile 2009
| In una lettera aperta ad Ernesto Navazio, nella duplice veste di Sindaco di Melfi e Commissario Straordinario del Consorzio ASI, l'Organizzazione Lucana Ambientalista chiede allo stesso "di rendere noti i dati relativi all'inquinamento riscontrato nelle falde idriche dell'area di San Nicola di Melfi, dato che non sono stati resi noti dall'Arpab i parametri relativi a tutte le sostanze per le quali sono stati riscontrati superamenti dei valori di inquinamento" |
8 aprile 2009
| I mezzi della Polizia Provinciale entrano nell’area del termovalorizzatore la Fenice per «effettuare gli accertamenti relativi alle operazioni d’emergenza di messa in sicurezza poste in essere dalla ditta». |
27 marzo 2009 - 6/15 aprile 2009
| Dai rilievi effettuati dalla stessa Fenice SpA emerge un inquinamento in atto della falda acquifera già il 6 febbraio del 2008 “in concentrazioni molto superioriai limiti fissati nell'All. 5 alla parte quarta tabella 2 del D. Lgs n° 152/06" |
14 marzo 2009
| Il Sindaco di Melfi “vieta l'utilizzo delle acque sotterranee emungibili dai pozzi presenti all'interno del perimetro del sito dell'impianto di termovalorizzazione FENICE, nonché di quelli a valle dello stesso” |
12 marzo 2009
| FENICE comunica a ARPAB, Regione Basilicata, Presidente della Provincia di Potenza e al Sindaco di Melfi “una contaminazione all'interno del perimetro del sito dell'impianto di termovalorizzazione” |
3 marzo 2009
| ARPA Basilicata comunica al Sindaco di Melfi “il superamento della concentrazione di soglia delle acque sotterranee”. |
23 maggio 2008
| Con una nomina regionale, il Sindaco di Melfi, Alfonso Ernesto Navazio viene nominato Commissario Straordinario del Consorzio ASI/1 di Potenza. |
6 febbraio 2008
| Secondo la Polizia Provinciale, Comando di Rionero in Vulture, da rilievi effettuati dalla FENICE che gestisce il termovalorizzatore di S. Nicola di Melfi – emerge un inquinamento della falda acquifera in concentrazioni molto superiori ai limiti fissati dal D. Lgs n° 152/2006 |
19 settembre 2007
| Nella sua esposizione durante i lavori del Convegno, il Comandante della Polizia Provinciale di Rionero in Vulture, Pasquale Ricciardella, spiega che “chiunque si renda responsabile di una discarica abusiva, è tenuto a procedere alla rimozione, all'avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull'area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa. Spetta al Sindaco disporre con ordinanza le operazioni a tal fine necessarie ed il termine entro cui provvedere, decorso il quale si procede all'esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate. |
19 settembre 2007
| Nella sua esposizione durante i lavori del Convegno, il Comandante della Polizia Provinciale di Rionero in Vulture, Pasquale Ricciardella, spiega che “chiunque si renda responsabile di una discarica abusiva, è tenuto a procedere alla rimozione, all'avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull'area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa. Spetta al Sindaco disporre con ordinanza le operazioni a tal fine necessarie ed il termine entro cui provvedere, decorso il quale si procede all'esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate. |
3 aprile 2006
| Con il Decreto Legislativo n. 152/2006, il Governo emana il Decreto Legislativo “Norme in materia Ambientale”. |
19 agosto 2005
| Con il Decreto Legislativo n. 195/2005, il Governo Italiano attua la direttiva 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione in materia di monitoraggio ambientale |
31 maggio 2005
| Nella seduta Parlamentare n. 635, l'On. Mario Lettieri propone un'interpellanza al Ministro dell'Ambiente e al Ministro per la Salute, per sapere se "i Ministri interpellati intendano avviare nei vari comuni dell'area una indagine epidemiologica sulle malattie legate ai processi industriali e allo smaltimento dei rifiuti, coinvolgendo la Regione Basilicata e, se del caso, le strutture ospedaliere esistenti in quell'area (CROB di Rionero, Ospedali di Melfi, Venosa, Pescopagano); |
7 aprile 2005
| Una sentenza della Corte Costituzionale, n. 161 2005, dichiara l'illeggittimità costituzionale dell'art. 1 della legge della Regione Basilicata 31 agosto 1995, n.59, nella parte in cui fa divieto a chiunque conduca nel territorio della Regione Basilicata impianti di smaltimento e/o stoccaggio di rifiuti, anche in via provvisoria, di accogliere negli impianti medesimi rifiuti diversi da quelli urbani non pericolosi, provenienti da altre regioni o nazioni |
30 dicembre 2004
| La Giunta Regionale con Delibera n. 3164, con 5 presenti e due soli assenti, viste tutte le premesse, approva all'unanimità il “Progetto di Monitoraggio dei corpi idrici sotterranei a rischio inquinamento da fonti agricole”, dando al Responsabile del Dipartimento Ambiente e Territorio, Dott. Vincenzo Sigillito, il mandato per stipulare la convenzione con la società Metapontum Agrobios. |
28 gennaio 2002
| Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo n. 2003/4/CE, concernente l'accesso del pubblico all'informazione ambientale |
ANNO 2002
| Con delibera DGR n. 304/2002, la Regione Basilicata trasferisce all'agenzia ARPAB le competenze relative al monitoraggio del Melfese |
Fine 2001
| Nella consueta analisi di fine anno della rassegna stampa del 2001, la Regione Basilicata puntualizza che "Nell’anno 2001 l’attenzione dei media e della stampa si è concentrata in particolare sulle problematiche ambientali connesse alla gestione dei rifiuti, al loro trattamento e al rischio connesso ad alcune attività industriali". |
Ottobre 2001
| Data la particolare criticità dell’attuazione del piano di monitoraggio ambientale, ARPAB stipula apposita convenzione con l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) |
16 marzo 2001
| L'Italia Ratifica la Convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale. |
15 dicembre 1999
| Il Consigliere Regionale Antonio Flovilla chiede un'interrogazione all'Assessore Regionale per la Sicurezza Sociale, Filippo Bubbico, per verificare eventuali rischi per la salute dei cittadini in merito al termodistruttore Fenice |
30 novembre 1999
| Il GiP di Potenza archivia un'inchiesta per presunto abuso d'ufficio finalizzato a procurare vantaggi alla società Fenice SpA nei confronti di amministratori della Regione. |
8 novembre 1999
| Con determinazione dirigenziale firmata dal Dott. Francesco Pesce, si autorizza Fenice SpA a dare avvio alle prove a caldo di verifica funzionale e prestazionale delle diverse sezioni dell'impianto per la durata complessiva di 130 giorni. |
3 novembre 1999
| Con delibera n. 2584/99 la Regione Basilicata approva con D.G.R. la rete di monitoraggio ambientale prevista dal DEC/VIA 1790/93. |
16 settembre 1999
| Con delibera n. 1147, il Comune di Lavello ricorre al TAR contro Regione Basilicata, Ministero dell'Ambiente, Fenice e Provincia di Potenza, contro le modalità di approvazione dei lavori del Termodistruttore Fenice di San Nicola di Melfi |
31 marzo 1999
| Si conclude la Conferenza regionale di servizio con voto favorevole all'insediamento Fenice. |
18 marzo 1999
| Con Protocollo Prot. 2761, il Sindaco di Lavello, Avv. Luigi Lomio, scrive alla Regione Basilicata e al Dott. F. Pesce in merito alla realizzazione del termodistruttore Fenice. |
15 gennaio 1999
| Con Protocollo Prot. St. 409/1052/99, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali “esprime contrarietà circa l'inserimento ambientale del termovalorizzatore Fenice in S. Nicola di Melfi, in quanto, per la parte di propria competenza, non sono state osservate le prescrizioni dettate dal Decreto di Impatto Ambientale (VIA) n. 1790 del 1993, concordando in ciò con le valutazioni espresse dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici di Potenza |
8 ottobre 1998
| Dopo un'audizione tenuta a Melfi, il Presidente della Commissione Senato su Igiene e Sanità, Carelli, dichiara: “Ho notato una grande carenza da parte degli Enti preposti in tema di monitoraggio ambientale, circa l’acquisizione dei dati, il controllo ambientale e quello sullo stato di salute dei cittadini" |
17 settembre 1998
| Il Sindaco di Lavello chiede alla Magistratura di accertare se i lavori del termodistruttore Fenice “siano muniti di tutte le autorizzazioni di legge” |
25 agosto 1998
| Viene scritta la Convenzione di Aarhus, SULL'ACCESSO ALLE INFORMAZIONI, LA PARTECIPAZIONE DEL PUBBLICO AI PROCESSI DECISIONALI E L'ACCESSO ALLA GIUSTIZIA IN MATERIA AMBIENTALE. |
6 maggio 1998
| L'Assessore Provinciale Farina, ad una richiesta del Sindaco di Lavello Lomio di verificare se i lavori di costruzione del termodistruttore Fenice corrispondano agli elaborati approvati, risponde “che gli elaborati progettuali sono diversi per non pochi aspetti da quelli trasmessi all'amministrazione Provinciale in data 19 dicembre 1992". |
5 novembre 1997
| Rinfrancata da questa sentenza, Fenice SpA annuncia di aver mosso un altro ricorso al TAR, contro la delibera di Giunta regionale n. 6016 invitando contestualmente la Regione a non intralciare ulteriormente i lavori di realizzazione dell'impianto |
16 settembre 1997
| Il TAR di Basilicata accoglie il ricorso presentato da Fenice SpA quasi due anni prima. |
11 settembre 1997
| Iniziano i lavori della Conferenza Regionale istituita a luglio. Alle prime due sessioni il Sindaco di Lavello, partecipa solo come auditore, perchè non preventivamente invitato |
11 luglio 1997
| Con Delibera di Giunta Regionale n. 4932 viene istituita la Conferenza di servizio Regionale per la valutazione dei progetti di impianti per lo smaltimento ed il recupero dei rifiuti, in totale difformità alla “Legge Bassanini” e ad altre normative statali e regionali vigenti. |
19 maggio 1997
| Con la Legge Regionale n. 27/97 viene istituita l'Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale, ARPAB |
28 giugno 1996
| Il Senatore Giuseppe Brienza chiede alla Procura della Repubblica di Melfi di fare tutti gli accertamenti sugli impatti ambientali del Progetto Fenice e che vengano bloccati i lavori per la costruzione dell'impianto |
2 maggio 1996
| Iniziano i lavori di costruzione dell'impianto termovalorizzatore di S. Nicola di Melfi |
31 agosto 1995
| Con la Legge Regionale n. 59/95, viene fatto divieto di smaltimento rifiuti sul territorio lucano proveniente da altre regioni. |
2 maggio 1995
| La Giunta guidata dal Presidente Boccia, A MANDATO SCADUTO E A CONSIGLIO REGIONALE SCIOLTO (in data successiva alle elezioni regionali del 23 maggio 1995) approva il progetto Termodistruttore Fenice di S. Nicola di Melfi, tramite Delibera di Giunta Regionale n. 2202/95, come riporta un documento ufficiale del Comune di Lavello |
17 dicembre 1993
| La Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell'Ambiente - tramite Decreto DEC/VIA 1790/93 - esprime parere favorevole alla costruzione dell'impianto Fenice di Melfi, a condizione che la FIAT assicuri il rispetto di ben 22 prescrizioni |
25 febbraio 1992
| La società Fenice SpA, di proprietà del Gruppo FIAT presenta alla Regione Basilicata e al Ministero per l'ambiente uno studio di Impatto Ambientale per la realizzazione del termovalorizzatore di S. Nicola di Melfi. |
8 agosto 1985
| Il Parlamento approva la legge n. 431/1985 "Disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale" che, in base all'art. 1 comma uno lettere a), b), c), d), e), f), g) e h), sottopone a vincoli paesaggistici i territori individuati da tali caratteristiche. |
La strage di legalità ha sempre per corollario nella storia, la strage di popoli.
Marco Pannella
31 luglio 2010 | Il Consigliere Provinciale Aurelio Pace, propone un'interrogazione un’interrogazione sul provvedimento di sospensione che vede coinvolto il tenente di Polizia Provinciale, Giuseppe Di Bello, perchè vuole conoscere le motivazioni dell’atto disciplinare |
21 luglio 2010 | Il Consigliere Regionale Gianni Rosa, propone al Presidente De Filippo un'interrogazione/richiesta informazioni a risposta scritta, con oggetto - Presenza fanghi industriali abbandonati presso ex LiquiChimica Meridionale Tito - al fine di conoscere al fine di conoscere: |
18 maggio 2010 | La Giunta Regionale di Basilicata nomina i due nuovi commissari per i Consorzi ASI di Potenza e Matera. |
9 marzo 2010 | La Corte di Giustizia Europea, con una sentenza interpretativa, chiarisce che gli operatori industrilai possono essere considerati colpevoli di inquinamento anche se non hanno commesso illeciti. |
2 marzo 2010 | Con delibera di Giunta Regionale n. 358 "Autorizzazione alle emissioni in atmosfera - Progetto per il trattamento di acque di falda emunte dal sito inquinato dello tabilimento Daramic ubicato nella Zona Industriale di Tito scalo" vengono concesse alla Daramic le autorizzazioni per smaltire nell'atmosfera i residui delle lavorazioni della separazione della trielina dalle acque di falda. |
29 dicembre 2009 | Il Comune di Tito, a firma del Sindaco, Pasquale Scavone, del Responsabile dell'area Tecnica, Leonardo Calbi e del Geom. Benito Oddone, predispone la scheda di sintesi “Area industriale di Tito – Sito di Interesse Nazionale”. |
16 dicembre 2009 | In seguito alla seduta della V Commissione Consiliare Permanente del Consiglio regionale di Basilicata con all'ordine del giorno "Il sito di interesse nazionale per l'inquinamento di Tito", la sezione di Tito del Partito Democratico emmete un comunicato stampa, nel quale si legge che il Sindaco Scavone, "nel denunciare la necessità di procedere speditamente alla bonifica dell'intera area, ha voluto richiamare l'attenzione di tutti i soggetti istituzionali competenti in materia". |
26 novembre 2009 | Il network televisivo internazionale di proprietà dell'ex Vice Presidente U.S.A.,Al Gore, Current, manda in onda uno shoccante reportage sui veleni della Basilicata. |
24 settembre 2009 | Venuta a conoscenza di tutti i retroscena del maggio 2008 e del 2003, Elisabetta Zamparutti presenta un'altra interrogazione parlamentare |
22 settembre 2009 | Secondo una nota del Ministero dell'Ambiente, acquisita dal Comune di Tito al Prot. n. 19335, il continuo monitoraggio delle acque, sia da parte di Daramic sia di ARPAB, sottolinea una contaminazione preoccupante e diffusa, già evidenziata nel corso delle pregresse campagne di monitoraggio a partire dal 2005. |
21 settembre 2009 | Con Ordinanza n. 1459, il Sindaco di Tito Pasquale Scavone, ordina “il divieto assoluto dell'utilizzo delle acque del torrente Tora e l'accesso alle stesse, fino alla verifica della compatibilità di dette acque […] considerato che dalle analisi è stato riscontrato il superamento dei limiti previsiti dalla Tab. III All. 5 della Parte III del D. Lgs. n. 152/06. |
15 settembre 2009 | Con nota del Ministero dell'Ambiente, acquisita dal Comune di Tito al Prot. n. 18789, il Ministero comunica che, a seguito del monitoraggio delle acque prelevate nell'area Daramic e nel torrente Tora, le stesse presentano valori oltre il limite previsto dalla Tab. 3 All. 5 del D.Lgs 152. |
9 settembre 2009 | Con una nota inviata a tutti i parlamentari lucani, il Comune di Tito chiede di attivarsi, ognuno secondo le proprie competenze, per far sì che continui l'opera di bonifica |
22 agosto 2009 | Il Tenente della Polizia Provinciale Giuseppe Di Bello rilascia un'intervista a Maurizio Bolognetti, pubblicata sul portale “Fai Notizia”, nella quale rende pubblici i documenti che hanno reso possibile lo stoccaggio di materiali pericolosissimi nell'ex area Liquichimica fin dal 1996. |
20 agosto 2009 | Maurizio Bolognetti, consegna alla Procura della Repubblica di Potenza copia integrale della videoinchiesta “Passeggiata Bucolica nella monnezza”, dalla quale emergerebbero numerose notizie di reato. |
7 agosto 2009 | Secondo il giornalista Giovanni Rivelli della “Gazzetta del Mezzogiorno”, l'inchiesta avviata 8 anni prima dal PM di Potenza Woodcock e dalla Polizia Provinciale (Ten. Di Bello), si avvia alla fase di conclusione delle indagini. Lo stesso non si può dire della bonifica. |
23 luglio 2009 | In una lettera aperta indirizzata al Presidente Defilippo e all'assessore Santochirico, Maurizio Bolognetti e Marco Cappato dell'associazione "Luca Coscioni" richiedono chiarimenti. |
20 luglio 2009 | Secondo la “Gazzetta del Mezzogiorno” la Polizia Provinciale di Potenza denuncia (relativamente alla "vasca fosfogessi" - N.d.A.) uno stato di «compromissione da lesione e tagli in superficie dei teli Hdpe che contengono fanghi industriali di varia provenienza. Inoltre dalla medesima nota - spiega il Ministero - emerge che “poichè le vasche non sono a tenuta stagna e il fango non è solidificato, la rottura del materiale impermeabile di contenimento comporterebbe la dispersione del rifiuto pericoloso nel sottosuolo, nelle acque di falda che confluiscono nel torrente Tora e quindi sul fiume Basento». |
18 luglio 2009 | Sono passati otto lunghi anni da quel 18 settembre 2001 quando, con DM 468/2001, il Ministero dell'Ambiente dichiarava Tito “Sito di interesse nazionale per la Bonifica Ambientale”. |
16 luglio 2009 | Maurizio Bolognetti, accompagnato dal Ten. Della Polizia Provinciale, Giuseppe Di Bello (inquirente che si occupa del sito di Tito fin dai tempi del sequestro giudiziario del 2001) si reca nella discarica dei fosfogessi, per documentarne lo stato |
9 luglio 2009 | A seguito della diffuzione del verbale della Conferenza decisoria del 22 dicembre 2008, nella quale il Ministero dell'Ambiente denunciava gravi inadempienze e ritardi nell’opera di bonifica del Sito di Interesse Nazionale di Tito, viene proposto alla Procura della Repubblica di Potenza un esposto. Scarica qui |
20 aprile 2009 | Con la nota n. 14 Prot. 9853/10045 approvata all'unanimità, il Consiglio Comunale di Tito fa appello al Governo, alla Regione Basilicata e alla Provincia di Potenza affinché continui l'opera di bonifica in quanto: |
24 gennaio 2009 | Da un articolo del Quotidiano di Basilicata, si legge che della rimozione di due serbatoi della Liquichimica |
22 dicembre 2008 | Dal verbale della Conferenza di Servizio del Ministero Ambiente, emergono gravi ritardi e inadempienze nell'opera di bonifica e dati assai preoccupanti che fanno temere che l'inquinamento abbia prodotto danni ben più gravi. |
22 luglio 2008 | Alle pagine del Quotidiano della Puglia, l'Assessore Regionale Vincenzo Santochirico dichiara che “per la bonifica del''area ex Liquichinica, il Ministero dell'Ambiente ha concesso alla Regione un finanziamento di 4'028'363,81 €. |
Maggio 2008 | Durante le verifiche di routine effettuate dal Ministero dell'Ambiente, in corrispondenza del pozzo S 13 è stata riscontrata un'elevata concentrazione di tricloroetilene pari a 1590 milligrammi/litro, non emersa nel mese precedente. Tale circostanza dimostra che,a distanza di 8 anni dall'istituzione del sito di bonifica di interesse nazionale un agente inquinante anziché diminuire, aumenta. |
Anno 2005 | Dal sito web e dal materiale promozionale del Gruppo Castellano si apprende che i lavori di bonifica dell'amianto nella zona ex Liquichimica di Tito sono stati eseguiti dalla Semataf, di proprietà del Gruppo |
3 maggio 2005 | Con le Ordinanze n. 1014 e n. 1021 il Sindaco di Tito ordina il divieto assoluto di utilizzo e prelievo dell'acqua dei pozzi, per uso potabile e/o irriguo su tutta l'area industriale, compresa una fascia di mt. 100 dal perimetro ASI, fino alla verifica della compatibilità dei valori di cui al D.M. 471/99. |
14 marzo 2005 | Il Sindaco di Tito ordina alla Daramic di procedere all'utilizzo dell'impianto di depurazione |
1 marzo 2005 | Con Delibera di Giunta Regionale n. 436, la Regione Basilicata individua nel Consorzio Asi la stazione appaltante degli interventi di messa in sicurezza e bonifica dell'area ex Liquichimica Meridionale |
Anno 2005 | In sede di conferenza di Servizio, viene approvato il Piano di Caratterizzazione per l'area pubblica della ex Liquichimica, predisposto dall'Ente Regione Basilicata. |
10 maggio 2004 | Con Delibera di Giunta Regionale n. 1119 la Regione Basilicata nomina il responsabile unico del provedimento di bonifica del'area di Tito Scalo |
2004/2005 | Nel 2004, a seguito di indagini ambientali nel proprio lotto, la Daramic rileva un inquinamento da solventi clorurati e si autodenuncia con conseguente adozione di misure per la messa in sicurezza di emergenza. Dal “Piano di caratterizzazione” predisposto dalla stessa Daramic, risulta che l'inquinamento delle aree sotterranee è esteso ben oltre i confini aziendali. |
Anno 2003 | Dai resoconti stenografici delle sedute parlamentari n. 213 del 14/9/2009 e n. 220 del 24/9/2009 (interrogazione parlamentare di Elisabetta Zamparutti) si evince che nel 2003 il Consorzio Asi preleva acque emunte dal sito di Tito Scalo (pieno di veleni) e le smaltisce a San Nicola di Melfi in assenza di autorizzazione per quei rifiuti, a causa dell'errata attribuzione del codice CER (Codice Europeo Rifiuti). |
8 luglio 2002 | Con apposito decreto, viene identificato il perimetro del sito, si accertano le effettive condizioni di inquinamento e stabilite le modalità di finanziamento per appaltare i lavori di bonifica |
18 settembre 2001 | Con il Decreto Ministeriale n. 468/2001 l'area industriale di Tito viene dichiarata Sito di interesse nazionale per la bonifica ambientale |
2 marzo 2001
| Su mandato emesso dalla Procura della Repubblica di Potenza, la Polizia Provinciale sequestra nell'area di Tito Scalo la discarica abusiva di circa 27'000 mq. |
19 giugno 1998
| Con una scrittura privata, la Gavazzi sub-appalta la gestione e manutenzione della linea trattamento fanghi alla società Bioeco di Potenza per la discarica ex Liquichimica. |
12 novembre 1997
| Con la delibera interna n. 263 il Consorzio industriale di Potenza stipula un contratto con la Carlo Gavazzi Idross SpA per la gestione e manutenzione della linea trattamento fanghi |
6 dicembre 1996
| Su richiesta del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Potenza che ha come oggetto un permesso di stoccaggio nell'area ex Liquichimica Meridionale, interviene la delibera n.8147 della Regione Basilicata che “autorizza la realizzazione di un centro deposito per lo stoccaggio provvisorio dei materiali provenienti dall'ex area Liquichimica di Tito – Richiesta giudizio di impatto ambientale” viene approvata all'unanimità una delibera che “esprime giudizio favorevole di impatto ambientale” |
Anno 1996
| Il Consorzio Sviluppo Industriale fa domanda alla Regione per avere una valutazione di impatto ambientale circa l'utilizzo come discarica dell'area di circa 27'000 mq acquistata nel 1989. |
31 marzo 1989 | Il consorzio per lo sviluppo industriale di Potenza (ASI) acquista dalla società Liquichimica Meridionale SpA un'area nella zona di Tito Scalo |